Onorevoli Colleghi! - La salute ed il benessere sono diritti fondamentali di ogni essere umano. La protezione della salute e del benessere dei bambini e dei giovani sono al centro della Convenzione sui diritti del bambino delle Nazioni Unite, e formano una parte essenziale del documento «Salute 21» dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e della missione dell'UNICEF. Tant'è che l'OMS sostiene che il bere rappresenta un comportamento a rischio ed è per questo che, anche in ambito europeo, esiste dal 1995 una «Carta europea sull'alcool».
      Siamo di fronte ad un problema che si sta progressivamente aggravando: milioni di persone fanno uso di bevande alcoliche il cui abuso crea, spesso, problemi, disagi e malattie.
      Per quanto riguarda i giovani, sono troppi i minori che eccedono con l'alcool. Il consumo di bevande alcoliche in questi ultimi anni ha assunto caratteristiche di tipo anglosassone, con un relativo aumento del consumo di birra e superalcolici e con la tendenza ad un'assunzione massima in alcune occasioni particolari, piuttosto che ad un elevato consumo quotidiano.
      Ciò è una logica conseguenza del fatto che i giovani d'oggi dispongono di maggiori opportunità e mezzi economici e, al tempo stesso, risultano di gran lunga più vulnerabili alle tecniche di vendita e di commercializzazione. Risultano però essere anche i più esposti ai danni fisici, emotivi e sociali causati dal consumo di alcool, che, spesse volte, rappresenta la realtà in cui trovare riparo. I rapidi cambiamenti sociali ed economici, i conflitti civili, la povertà, il problema dei senza fissa dimora, la disoccupazione, l'ignoranza, l'emarginazione, hanno aumentato le probabilità che l'alcool e le

 

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sostanze illegali possano giocare un ruolo fondamentale e distruttivo nelle vite di molti giovani. Esistono forti legami tra il consumo di bevande alcoliche e gli episodi di violenza, le aggressioni, gli incidenti stradali e non, eccetera, ed è per tutte queste ragioni che dobbiamo intervenire realizzando provvedimenti che salvaguardino in primis i minori.
      È necessario far comprendere loro che iniziare è molto più facile che smettere, poiché un volta iniziato si instaura l'abitudine o meglio la dipendenza.
      Sarebbe giusto prendere sul serio la nostra responsabilità sociale dato che l'alcool tra i giovani è un problema sociale. È improbabile che misure a breve termine e campagne contro l'alcool una tantum possano risolverlo. Quello che occorre è un impegno costante e diffuso. La diminuzione del consumo di bevande alcoliche tra i giovani richiederà gli sforzi congiunti di molte categorie: genitori, fratelli, amici, medici di base, strutture socio-sanitarie, educatori e legislatori.
      L'importante è raggiungere l'obiettivo che ci siamo prefissati: insegnare ai ragazzi a dire di no all'alcool e realizzare leggi che li tutelino.
 

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